Nova News: laboratorio di giornalismo con Manuel Follis.

Quest’anno le classi seconde hanno partecipato a un laboratorio di giornalismo con Manuel Follis, firma di Milano e Finanza.
Il frutto di quell’esperienza è il primo numero del Nova News, il giornale della scuola, uscito la settimana scorsa e curato dai ragazzi di seconda.
In prima pagina un pezzo esclusivo di Manuel Follis che ringrazia gli studenti e ricorda con un sorriso nostalgico il ciclo di incontri.

 

 

Giornalisti non si nasce, si diventa.
Partendo dalla scuola media

 

 

Ci sono stati momenti in cui c’era un silenzio incredibile, ascoltavano tutti il mio racconto sul mondo del giornalismo. I ragazzi avevano gli occhi luminosi, le mani pronte a scattare per fare le domande. La loro curiosità, la loro frenesia, sono stati una compagnia fantastica. Martedì 5 novembre è stato il nostro ultimo incontro e la settimana dopo, forse non mi crederete, mi mancava un po’ tutto: la scuola, gli studenti e la fatica del cercare di non perdere la loro attenzione, di dire sempre cose abbastanza interessanti da entusiasmarli. Li ho immaginati in classe, intenti nelle loro lezioni, e ho sorriso tra me e me. Vabbè, direte voi, è ovvio che uno che scrive un articolo sulla sua esperienza a scuola dica cose positive. Può darsi che lo sia, ma nel mio caso sono parole sincere. Devo un grande grazie alle professoresse Camilla e Paola e ai ragazzi delle classi seconde. Devo dire grazie perché mentre spiegavo loro come funziona un giornale, che importanza hanno i titoli o come si scrivono gli articoli, la loro curiosità e il loro interesse e persino il loro caos, tutto mi ha trasmesso una grande energia.
È un periodo molto complesso per il mondo dell’informazione, che si interroga sulla sua funzione e che si confronta quotidianamente, con fatica, con la frammentazione delle notizie. Oggi siamo circondati da milioni di informazioni, in mezzo alle quali si nascondono anche molte notizie false (le chiamiamo fake news, che fa più figo ma non le rende meno insidiose). Il lavoro che abbiamo fatto, nel nostro piccolo, spero possa rappresentare un minuscolo semino, che magari germoglierà in futuro e si trasformerà in consapevolezza e maggiore padronanza dei mezzi di informazione. Sa un po’ di retorico, lo so, ma non posso mentire, lo spero davvero. Nel frattempo, confido che almeno entrambi, io e loro (beh, io di sicuro) porteremo con noi un bel ricordo, fatto di impegno, risate e confusione creativa.

Grazie ancora.
Ps. Ragazzi vi saluta Pippuzzo.
Manuel Follis